lunedì 26 gennaio 2015

“La felicità, si la felicità.

“La felicità, si la felicità.

A proposito di felicità, cercatela tutti i giorni, continuamente. Anzi chiunque mi 
ascolti ora, si metta in cerca della felicità ora, in questo momento stesso perché lì ce l’avete, ce l’abbiamo, perché l’hanno data a tutti noi, ce l’hanno data in dono quand'eravamo piccoli, ce l’hanno data in regalo, in dote ed era un regalo così bello che l’abbiamo nascosto come fanno i cani con l’osso quando lo nascondono e molti di noi l’hanno nascosta così bene che non si ricordano dove l’hanno messa, ma ce l’abbiamo, ce l’avete. Guardate in tutti i ripostigli, gli scaffali, gli scomparti della vostra anima, buttate tutto all’aria, i cassetti i comodini che c’avete dentro.
Vedrete che esce fuori.
C’è la felicità, provate a buttarvi di scatto, magari la pigliate di sorpresa, ma è lì. Dobbiamo pensarci sempre alla felicità e anche se lei qualche volta si dimentica di noi, noi non ci dobbiamo MAI dimenticare di lei, fino all'ultimo giorno della nostra vita.”

R. Benigni 




martedì 13 gennaio 2015

Tu non piangi mai perché sei delusa, quando sei delusa urli

“Stai bene da sola, ma da sola soffri tanto. Non lo ammetteresti mai, ma si vede da come sei gentile con chiunque, anche con chi non lo merita per niente. Vuoi che le persone ti vogliano bene, e per quanto tu cammini con l’aria di chi non ha bisogno di nessuno tu hai costantemente bisogno di qualcuno. Paure sconfinate e piedi piccolissimi che non ti permettono di scappare abbastanza lontano. Lontana non ci sai andare, poi ti manca l’aria e non sai che fare, ti piace l’Italia, ma non è l’Italia che ti piace, sono quelle dieci o undici persone in tutto senza le quali non sapresti andare avanti, perché ci metti anni ad affezionarti a qualcuno, ma dopo è per sempre. O insomma, quasi. Come tutte le cose belle. Mi fai sorridere quando dici che non credi agli amori infiniti e poi ti trovo commossa di fronte a un cartone animato che avrebbe dovuto far ridere. Tu non piangi mai perché sei delusa, quando sei delusa urli. Quando piangi è perché speri, speri e non vuoi ammetterlo. Sperare ti ferisce, in qualche modo. Credi che non sia da te, così piangi guardando film comici e ti giustifichi dicendo che non sai davvero come mai, “è da quando sono piccola che mi succede”. E ora come sei? Ti senti grande? Ti piace la notte e ti piacciono le canzoni che non si usan più e i modi di dire che non si usan più. Tutto in te è sincero, perfino il modo di vestire e di pronunciare le parole. Perfino il modo di respirare. Non ti controlli, non ci riesci e credi che sia un male, invece è meraviglioso, sei un fiore selvatico, uno di quei fiori che non si può cogliere ma solo guardare. Profumi molto, se tu fossi un ricordo saresti l’odore delle lenzuola appena lavate, se tu fossi in me ti ameresti come gli uccellini amano volare, di un amore necessario. Se tu fossi in me ti ameresti per non morire. Sono qui che ti guardo, assomigli ad una poesia che nessuno mi dedicherà mai, una di quelle poesie che a leggerle pensi che sarebbe stupendo se qualcuno ti vedesse in quel modo e ti amasse così tanto, invece niente, ma non per questo sei meno bella, non per questo, mai…”

Susanna Casciani