lunedì 13 luglio 2015

Quando meno te lo aspetti...

Vorrei sapere chi l'ha inventata la stronzata del “Quando meno te lo aspetti''.
Quando meno te lo aspetti non succede un cazzo di niente.
Quando meno te lo aspetti non esiste.
C’è sempre qualcosa da aspettare.
Aspetti l’autobus, per andare all’università. E quando sei all’università, aspetti che passino in fretta le dannate ore di lezione.
Aspetti di essere grande abbastanza per prendere la patente.
Aspetti di trovare un lavoro. E poi aspetti di tornare a casa dal lavoro, per abbracciare i tuoi figli.
Aspetti il fine settimana, e una sana sbronza con gli amici.
Aspetti i saldi.
Aspetti lo stipendio.
Aspetti la prossima puntata dell’ennesimo telefilm che si interrompe sul più bello.
Aspetti di fare sei al super enalotto.
Aspetti che il Napoli vinca due a zero contro la Roma ( e non aspetti invano ).
Aspetti che la ruota giri.
Aspetti che si chiuda la porta, così che possa aprirsi il portone.
Aspetti che la giustizia faccia il suo corso ( e aspetti invano ).
Aspetti che passi la tristezza.
Aspetti che arrivi la gioia.
Aspetti l’Amore.
Non è vero che l’Amore arriva quando meno te lo aspetti. L’ Amore arriva quando sei pronto ad accoglierlo, quando non hai bisogno di stare con nessuno per essere felice, quando sei in equilibrio con te stesso, in compagnia di te stesso, ed allora acquista assai più valore la persona con la quale decidi di condividere la tua vita.
Non siamo fatti per stare da soli. Siamo stati creati per essere in due. Siamo fragili frammenti di anima. Piccoli, microscopici pezzi di un antichissimo specchio che ci riflette solo per metà.
Aspettiamo l’incastro perfetto. E inganniamo l’attesa con infiniti incastri imperfetti.
C’è sempre qualcosa da aspettare.

Antonia Storace




venerdì 5 giugno 2015

Imparate a sorridere con la cistifellea


Ci sono 2 modi di sorridere nella vita: c'è quello spasmo che ti fa distendere le labbra, ma dentro hai un voragine che ti inghiotte non appena hai finito. In genere questo tipo di sorriso, dai più esperti, può essere individuato guardando gli occhi.
Gli occhi non mentono! Se il sorriso non è totale gli occhi sono li, con quel velo di malinconia che li ricopre.
E poi c'è il sorriso totale, quello che ti illumina il viso, quello che ti viene da dentro, dove ogni tuo ossicino, nervo, e organo rispondono a quello stimolo. Sono sorrisi di cuore, di stomaco, di testa, di cistifellea....ecco la cistifellea. Imparate a sorridere con la cistifellea.
Vi auguro (e mi auguro) di imparare a sorridere con la cistifellea...






lunedì 9 febbraio 2015

Senza il calore necessario cosa rimane?

Le cose che ho imparato dai pop corn:


1) è inevitabile e scientificamente provato: in ogni busta di popcorn ci sarà sempre qualche chicco di mais che non scoppia; così come nella vita, alcuni giorni non vogliono proprio saperne di ‘esplodere’, e risultano incommestibili… ma dopotutto va bene così, non esistono al mondo buste che contengano solo chicchi di popcorn perfetti: l’importante è cucinare e insaporire bene tutti gli altri chicchi, quelli giusti, quelli che scoppiano proprio come dovrebbero, perché ce ne sono, ce ne sono sempre, anche se la qualità del mais non è delle migliori;

2) se un chicco di mais da popcorn non esplode, resta sempre uguale a se stesso, con la sua scorza dura e impenetrabile: e se fossimo come i popcorn? A volte abbiamo bisogno di esplodere per diventare ciò che siamo, e quella che può sembrarci la fine non è altro che la chiave di un nuovo inizio: la nostra evoluzione, in tutta la sua meravigliosa leggerezza…

3) la chiave di tutto è il calore, su questo non si discute: solo il calore adatto genera gli scoppiettii; senza il calore necessario cosa rimane? Solo chicchi durissimi, impossibili da masticare.









giovedì 5 febbraio 2015

countdown

Una vita come la mia è una vita sprecata.

È arrivato il momento di porre fine a tutto questo spreco.

Ora serve solo trovare un po' di coraggio.


lunedì 26 gennaio 2015

“La felicità, si la felicità.

“La felicità, si la felicità.

A proposito di felicità, cercatela tutti i giorni, continuamente. Anzi chiunque mi 
ascolti ora, si metta in cerca della felicità ora, in questo momento stesso perché lì ce l’avete, ce l’abbiamo, perché l’hanno data a tutti noi, ce l’hanno data in dono quand'eravamo piccoli, ce l’hanno data in regalo, in dote ed era un regalo così bello che l’abbiamo nascosto come fanno i cani con l’osso quando lo nascondono e molti di noi l’hanno nascosta così bene che non si ricordano dove l’hanno messa, ma ce l’abbiamo, ce l’avete. Guardate in tutti i ripostigli, gli scaffali, gli scomparti della vostra anima, buttate tutto all’aria, i cassetti i comodini che c’avete dentro.
Vedrete che esce fuori.
C’è la felicità, provate a buttarvi di scatto, magari la pigliate di sorpresa, ma è lì. Dobbiamo pensarci sempre alla felicità e anche se lei qualche volta si dimentica di noi, noi non ci dobbiamo MAI dimenticare di lei, fino all'ultimo giorno della nostra vita.”

R. Benigni 




martedì 13 gennaio 2015

Tu non piangi mai perché sei delusa, quando sei delusa urli

“Stai bene da sola, ma da sola soffri tanto. Non lo ammetteresti mai, ma si vede da come sei gentile con chiunque, anche con chi non lo merita per niente. Vuoi che le persone ti vogliano bene, e per quanto tu cammini con l’aria di chi non ha bisogno di nessuno tu hai costantemente bisogno di qualcuno. Paure sconfinate e piedi piccolissimi che non ti permettono di scappare abbastanza lontano. Lontana non ci sai andare, poi ti manca l’aria e non sai che fare, ti piace l’Italia, ma non è l’Italia che ti piace, sono quelle dieci o undici persone in tutto senza le quali non sapresti andare avanti, perché ci metti anni ad affezionarti a qualcuno, ma dopo è per sempre. O insomma, quasi. Come tutte le cose belle. Mi fai sorridere quando dici che non credi agli amori infiniti e poi ti trovo commossa di fronte a un cartone animato che avrebbe dovuto far ridere. Tu non piangi mai perché sei delusa, quando sei delusa urli. Quando piangi è perché speri, speri e non vuoi ammetterlo. Sperare ti ferisce, in qualche modo. Credi che non sia da te, così piangi guardando film comici e ti giustifichi dicendo che non sai davvero come mai, “è da quando sono piccola che mi succede”. E ora come sei? Ti senti grande? Ti piace la notte e ti piacciono le canzoni che non si usan più e i modi di dire che non si usan più. Tutto in te è sincero, perfino il modo di vestire e di pronunciare le parole. Perfino il modo di respirare. Non ti controlli, non ci riesci e credi che sia un male, invece è meraviglioso, sei un fiore selvatico, uno di quei fiori che non si può cogliere ma solo guardare. Profumi molto, se tu fossi un ricordo saresti l’odore delle lenzuola appena lavate, se tu fossi in me ti ameresti come gli uccellini amano volare, di un amore necessario. Se tu fossi in me ti ameresti per non morire. Sono qui che ti guardo, assomigli ad una poesia che nessuno mi dedicherà mai, una di quelle poesie che a leggerle pensi che sarebbe stupendo se qualcuno ti vedesse in quel modo e ti amasse così tanto, invece niente, ma non per questo sei meno bella, non per questo, mai…”

Susanna Casciani